Pasqua – Colomba di G.Pina

Ed eccovi come promesso la seconda colomba della stagione. Dopo quella di Di Carlo, questa l’abbiamo fatta insieme in un divertente “cucinare insieme” su fb organizzato dalle amiche del blog 6maniincucina, un bellissimo sito di cucina gestito a 6 mani, come dice il nome, da Antonella, Claudia e Federica (rigorosamente in ordine alfabetico). Insieme c’erano altre amiche: Florinda, Lallina, Marty, Isabella … insomma un bel gruppetto, ci siamo scambiate info e consigli su fb fino alla una di notte!! Bello, mi è piaciuto, grazie amiche mie.
Siete pronti? Via
Ingredienti per 1500gr circa di impasto (quindi o 1 da kilo e 1 da 1/2 kilo, oppure due da 750gr)
Vi metto anche le dosi per chi vuole farla con ldb
Fare una biga con
72gr di farina manitoba W400
35gr di acqua
2gr di llievito di birra
Prendendo il mio esempio, sempre il mercoledì sera, anzichè legare la pm fare una biga mischiando questi ingredienti, sciogliendo il lievito nell’acqua e poi aggiungendo la farina. Fare una pallina, fare un taglio a croce e mettere in frigo, ben coperto con della pellicola. Togliere dal frigo, il giorno dopo, quattro ore circa prima di fare il vostro primo impasto.
Primo impasto
107gr di pm (prima legata e poi 3 rinfreschi come spiegato QUI)
320gr di farina manitoba W400
80gr di tuorli di uovo (circa 5 uova medie)
90gr di zucchero
127gr di acqua
107gr di burro morbido
Il mercoledì sera ho legato la mia pm e la mattina del giovedì sono partita con il primo rinfresco. Ne ho fatti tre in tutto il corso della giornata quando vedevo che era triplicata del suo volume.
Verso le 18 del giovedì ero pronta per il primo impasto; ho messo nel mio fido ken i tuorli e lo zucchero e cominciato a far girare prima sul 1 e poi sul 2 con le fruste a k fino a quando lo zucchero era sciolto e cominciavo a vedere la schiumetta nei tuorli. A questo punto ho cominciato ad aggiungere parte dell’acqua e la mia pm spezzettata.(per chi usa il ldb aggiungere la biga e proseguite come ho fatto io)  Ho aggiunto quindi la farina setacciata a poco a poco alternandola all’acqua, fino a esaurimento dei due ingredienti.
 L’impasto si presentava bello solido e con un accenno di incordatura,
ho sostituito la frusta con il gancio e fatto girare ancora qualche minuto sul due. Ho poi unito il burro un pezzettino alla volta e aspettando di unire il successivo fino a completo assorbimento del precedente. L’impasto alla fine aveva una bella corda. In tutto ci ho messo circa 45 minuti.
Ho formato la mia palla, chiusa sotto con le mani e messa nella solita ciotola, chiusa con il cellophane. Ho messo la ciotola nel frigorifero fino a circa le 22, l’ho lasciata acclimatare e prima di andare a letto, verso le 23.30, l’ho messa nel forno con la lucetta accesa per tutta la notte.
 Al mattino verso le nove era raddoppiata e cominciavo a vedere piccole bolle in superfice, segno che era arrivata a completa lievitazione.
Ingredienti glassa (io ho usato quella di Adriano Continisio)
125gr di mandorle tritate molto finemente
220gr di zucchero
25 amido di riso (va bene anche la fecola di patate)
120gr di albumi
poche gocce di estratto di mandorla amara
Ho unito tutti gli ingredienti secchi nel mixer e fatto girare, ho poi aggiunto gli albumi e le gocce di mandorle amara, ho mischito tutto con una forchetta, coperto con pellicola e messo in frigo fino al giorno dopo.
Ingredienti secondo impasto:
116gr di farina manitoba W400
80gr di zucchero (aromatizzato il giorno prima con i semi di una bacca di vaniglia e un cucchiaino della mia Crema di arance)
80gr di tuorli di uovo
5gr di sale fino
20gr di miele
37gr di acqua
133gr di burro morbido
Procedimento:
Ho messo il mio impasto nella ciotola del ken e cominciato a far girare al minimo, aumentando piano i giri fino al 1, quando ho visto che ha ripreso l’incordatura, ho aumentato sul 2 e lasciato per tutto il secondo impasto. Ho cominciato ad aggiungere la farina setacciata, alternata ai tuorli, poi lo zucchero aromatizzato, a cui ho aggiunto il miele, un cucchiaino alla volta e senza aggiungere mai il precedente prima che l’impasto abbia ripreso l’incordatura.
Questo passaggio è importantissimo: dal momento che avete ripreso l’incordtura del primo impasto non fatevi tentare dalla fretta, la paghereste molto cara, dovete aggiungere tutti gli ingredienti poco alla volta, lasciando il tempo all’impasto di riprendere l’incordatura precedente. Vedrete che all’aggiunta dell’ingrediente l’impasto si smolla un pò e poi girando riprende l’incordatura precedente.
Poi ho sciolto il sale in 10gr dell’acqua prevista e aggiunto anche questo all’impasto, goccia a goccia.
A questo punto ho aggiunto il burro, come nel primo impasto, un pezzettino alla volta e aspettando che avesse incorporato e ripreso l’incordatura prima di aggiungerne un altro pezzetto. Per ultimo aggiungere il resto dell’acqua, goccia a goccia e se vedete che non ne assorbe più smettete. Dipende dall’assorbenza della vostra farina. In tutto ci ho impiegato un ora circa.
Vedete che bel velo?
L’impasto si presente lucido e trasparente, con una mano sola non potevo fare di meglio ma aveva un gran bel velo estensibile.
Ora potete aggiungere i vostri canditi. Come le mie amiche di 6maniincucina io ne ho messi 250gr ma la ricette ne prevede 300gr, vedete voi se volete aggiungerne ancora. Vi raccomando i canditi vanno aggiunti con i giri al minimo, senza stressare troppo l’impasto, pochi alla volta sgranandoli con le mani, altrimenti si ammassano tutti in un punto.
Ho messo l’impasto sul mio piano di lavoro, coperto con la campana della mia cella di lievitazione ma senza accenderla, a temperatura ambiente e l’ho lasciato che si rilassasse per un ora circa.
Ora ho diviso l’impasto in due pezzature, una da kilo e l’altra da mezzo kilo circa. Ho pirlato facendone due palle. Ogni singola palla l’ho divisa ulteriormente in due parti; una saranno il corpo e l’altra le ali.
Ogni singola pallina l’ho arrotolata su se stessa, poi l’ho girata di 90° e ripetuto i giri. L’ho allungata leggermente con le mani e formato prima le ali che ho posizionato nello stampo, cercando di farlo arrivare da lato a lato e poi il corpo, sovrapposto alle ali, così fa la pancia.
Ho messo i miei stampi sotto la cella di lievitazione, aggiungendo una ciotola di acqua calda, che cambiavo ogni tanto e cercando di non superare mai i 30° gradi. Io ho spento e acceso le luci della mia cella perchè non ho il termostato. Se usate il forno con la lucetta accesa fate altrettanto, controllando con il vostro termometro e spegnendo e accendendo la luce.
Qui ci ho messo circa 12 ore ma sapete che è relativo, ognuno avrà i suoi tempi. L’impasto deve arrivare a 1/1,5 cm dal bordo dello stampo.
Per decorare:
Zucchero in granella
alcune mandorle con la buccia
zucchero a velo
Ora ho lasciato la colomba a t.a. per almeno 15 minuti perchè si formi la pelle e la glassa non coli, ho versato sopra la glassa, che avevo tirato fuori dal frigo quando ho tolto la colomba dalla cella di lievitazione. Ho sparso bene la glassa con il bordo di un cucchiaino, ma potete farlo con un pennello o meglio ancora con un sac-a-posc. Ho poi cosparso di granella di zucchero, mandorle a piacere e una bella spolverata di zucchero a velo.
Io la prima l’ho messa in forno partendo da freddo, io trovo che sviluppi meglio, vedete voi come preferite. Quindi ho poggiato la mia colomba su una teglia (in caso la glassa sbordi) e messo in forno accendendo e puntando a 160° per circa 50 minnuti quella kilo e 40 quella da mezzo kilo.
Fate sempre la prova stecchino, deve uscire bello asciutto.
La seconda colomba, visto che il forno era già acceso cosa ho fatto? Quando l’ho sfornata, ho abbassato la temperatura e aperto lo sportello. Intanto che infilzavo la prima (dopo vi spiego sotto) e glassato la seconda, è sceso di temperatura. Quindi quando ho infornato la seconda ho rialzato a 160° e chiuso lo sportello.
Appena uscita la colomba dal forno l’ho infilzata dalle ali, da parte a parte, con due ferri da calza. La dovete infilzare alla base delle ali, vicino vicino alla base. Poi girata immediatamente a testa in giù appoggiando i lati liberi dei ferri a due scatole o dei libri oppure anche (se avete le sedie con i poggiapiedi) su una sedia rovesciata appesa sui poggiapiedi.
 Lasciate così fino al mattino successivo e poi riponetele in un bel sacchetto per alimenti spruzzato di alcool puro, si preserveranno da muffe e microbi vari e si consoliderà morbidezza e profumi.
L’ideale sarebbe aspettare almeno tre giorni per aprirle, questo il motivo per cui non vedrete la fetta prima di qualche giorno 😉
Allora vi lanciate?
Questa settimana conto di mettervi anche l’uovo di Pasqua e le colombine piccole. Se avete voglia non perdetemi di vista. Buona domenica a tutti.
Come promesso ecco la fetta
 E qui la fettina che sono riuscita a mangiarmi 🙁 settimana prossima mi toccherà replicare, non mi è rimasta nemmeno la colomba da mangiare il giorno di Pasqua!
Print Friendly, PDF & Email

43 pensieri su “Pasqua – Colomba di G.Pina”

    1. ma… Nani, sei tu????
      Chissà se ti ricordi di me…; sono quella a cui hai insegnato il passo passo per inserire le foto in un forum… ricordi una certa Guadalupe???? Spero tu non stia dicendo “Oh no, eccola di nuovo…”
      Ti mando un caro saluto, non essendoci più incontrate sul forum, e ringrazio Terry per aver ospitato questo mio messaggio per te!
      Buone cose, per tutto!!!!!!

      1. sììì, sono io!!!Certo che mi ricordo di te, ma tranquilla, gli aiuti li ho sempre dati più che volentieri..hihihhi
        Comunque sì, il mio messaggio è sparito, lo sa anche terry, ma non capiamo il motivo……

      2. Ho già mandato un messaggio, spero mi rispondano. Claudia è sparito il tuo messagio e la mia risposta. Ho la mail di conferma di arrivo messaggio, quindi non ce lo siamo sognate!

  1. Mamma mia, complimenti!!!!! sei stata bravissima e le tue spiegazioni passo passo sono chiare ed esaustive….ma anche se hai spiegato tutto alla perfezione e fai sembrare semplice questa lavorazione, non credo di avere abbastanza “coraggio” per emulare la tua impresa 😉

  2. Terry, che meravigliosa meraviglia!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Rimango davvero incantata di fronte a questo tuo lavoro…; devo assolutamente comperare un impastatore che possa definirsi tale;)))))
    Brava davvero e grazie per aver condiviso anche questa tua ennesima fatica:))))Ora aspetto di vedere anche le uova!!!!
    Bacio grande e buona domenica!

    1. Ma il maritino non può farti un regalo “disinteressato”; una bella impastatrice? Visto le tue capacità sono certa che ne tireresti fuori cose buonissime e sarebbe felicissimo del suo regalo!
      Grazie M.Teresa, un bacio

  3. che voglia di provare,per quest’anno ancora non l’ho fatta!La tua è bellissima,complimenti a te e alle tue amiche, indispensabili per le varie dritte che ti avranno dato e infatti il risultato è eccelelnte!Un abbraccio e complimenti di nuovo!

    1. Ciao bella! Dai su perchè non lanciarti? Ho in lievitazione le colombine, quelle sono semplicissime!! Le può fare chiunque, anche chi non ha un impastatore. Grazie comunque

  4. Terry, ho quasi le lacrime agli occhi. Hai fatto un lavorone e lo capisco perché anche io mi sono cimentata proprio in questo week end con le colombe a fermentazione naturale…una fatica immensa.
    Adesso devo aspettare per aprirle…ma ho avuto qualche problema in cottura. Speriamo bene.
    Tanti complimenti :))

    1. Incrocio tutto perchè siano venute bene anche le tue! Grazie Michela, queste sono venute spettacolari in effetti. Le sento già al tatto.
      Spero di non perdermi il post delle tue quando le posti; il tempo è sempre tiranno!!
      Grazie ancora

  5. Complimenti Terry! Vorrei provare anch’io la tua ricetta, sei sempre una garanzia. Ma secondo te qual’è la differenza tra la ricetta di Di Carlo e questa di Pina?
    Grazie,
    Fabiana

    1. Ciao Fabiana, la differenza sta nei grassi. La Di Carlo è più ricca e quindi più morbida, dal sapore più burroso. La Pina è altrettanto buona ma un pelino più leggera e, secondo me, di più facile realizzazione. Non tende a perdere l’incordatura come la Di Carlo, proprio perchè meno ricca di grassi. Fammi sapere se ci provi.
      Un bacio

  6. Grazie per la risposta Terry, nel fine settimana avevo provato la Di Carlo e sembrava essere venuta “una bomba”, ma in cottura devo averla tirata fuori troppo in fretta ed ho rovinato tutto. Non sai la rabbia!!!!! Volevo piangere, due giorni e mezzo di lavoro e tanti ingredienti buttati via, ma non ho il coraggio di buttarla…
    Hai ragione, la Di Carlo è molto ricca di tuorli ed uova… Però secondo me è la migliore. Ci riprovo, tengo la capa tosta, vedrai!!!
    Buona giornata a te 😉

  7. Che dire Terry… un resoconto perfetto e utilissimo per chi vuole lanciarsi in questa avventura… ovviamente bellissima colomba, aspetto di vedere la fetta 😉
    Grazie per aver partecipato, è stato un bellissimo cucinare insieme! Smack!
    Anto

  8. complimenti………….è davvero bella……………come ti sei trovata con questa glassa?…………..ma la dose descritta è per un chilo e mezzo di impasto?………..quanto ne hai messa per un kg?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.