Oggi voglio presentarvi una di quelle ricette di famiglia, che da noi fanno subito Natale: le Cartellate. Questa è una di quelle ricette che si tramandano di madre in figlia. La mia mamma mi ha fatto un grande regalo a farle apposta per presentarle nel mio blog. Dovete sapere che le aveva già fatte nei giorni scorsi, però non aveva fatto foto e quindi non mi andava di mettere la ricetta senza la solita sequenza fotografica, che è tipica del mio blog. Voi lo sapete, le mie foto non sono belle come quelle che vedo in giro per il web, però, secondo me servono a capire meglio lo svolgimento delle ricette che vi presento.
Quindi la mia mamma cosa ha fatto? Ne ha fatte ancora e mia sorella è stata così carina da seguirla con la macchina fotografica per farvi vedere i vari procedimenti. La mia mamma è della vecchia guardia, gran parte delle cose che so fare le ho imparate da lei. Lei impasta ancora rigorosamente a mano, nonostante l’età non più giovanissima. Insomma questa arriva direttamente dalla cucina e dalle mani della mia mamma: grazie mamma! ♥
In genere la tradizione vuole che si immergano nel vin cotto che non è, come si può pensare un distillato di uva ma uno stracotto di fichi secchi, fatto in un determinato modo. Qua mi fermo perchè francamente non ho ancora capito come cavolo si può fare in casa. Sapete che io cerco di fare da me più cose possibili ma per quanto riguarda il vin cotto trovo ricette contrastanti nel web e nei libri di cucina. La mia mamma anni fa aveva provato a farlo con dei fichi del suo vecchio albero, fatti seccare e poi portato a cottura, fino a ottenere un composto molto denso, scuro e profumato. L’ha poi passato in un telo a maglia fitta, per tenere solo la parte liquida. Però pare che sia un lavoraccio e comunque ormai l’albero di fichi è morto, pace all’anima sua e qui da noi fichi decenti non si trovano. Partiamo con la ricetta? Pronti via Ingredienti:
1 kg di farina 00
200 g di vino bianco (meglio se di Puglia)
80gr di olio oliva caldo
buccia di arancio e di limone
sale
Olio pe friggere
Vino cotto o miele per intingerle e se volete codette o zuccherini colorati per decorare
Procedimento:
Scaldare l’olio con dentro le scorze degli agrumi per aromatizzare e profumare e far raffreddare.
Mettere la farina a fontana, mettere al centro l’olio aromatizzato, ormai freddo, cominciare a lavorare portando la farina al centro, aggiungere anche un pizzico di sale. Andare avanti a impastare, aggiungendo piano piano anche il vino. Continuare a lavorare, formando un bel panetto sodo e non appiccicoso. Lasciare riposare coperto per qualche minuto.
Prendere un pezzo del panetto e cominciare a stendere una sfoglia sottile. Tagliare delle strisce larghe circa 5cm. e tagliare con una rondella. Le strisce saranno di circa venti centimetri di lunghezza. Ora qui seguite la sequenza fotografica per formare le rose, Tagliare le strisce, prendere i lembi esterni a metà a distanza regolare e pizzicare per unire la sfoglia. Alla fine della striscia girarla formando la rosa di pasta e pizzicando i lembi per tenere insieme la forma. Appoggiare tutte le rose su un piano e tenerle al riparo da correnti. Formare tutte le carteddate, con santa calma e pazienza 😉 Coprire con un panno pulito e lasciar riposare per tutta la notte. Questa azione servirà ad assorbire meno olio, friggendole. Il giorno dopo, scaldare l’olio di semi in una larga e capace padella, immergere poche rose alla volta e friggere prima da un lato e poi dall’altro. Posarle a scolare a testa in giù e lasciarle asciugare per bene, togliendo l’olio in eccesso.Qua va a gusti, io fino a qualche tempo fa amavo le carteddate pucciate nel vino cotto. Da un pò di tempo invece, forse anche perchè non si riesce a trovare del buon vin cotto, le preferisco con il miele. Quindi in entrambi i casi, scaldate il vin cotto o il miele e immergetevi le carteddate poche alla volta, lasciando che ben si impregnino del liquido caldo. Poggiarle mano a mano in una larga ciotola e sopra versarvi altro liquido caldo. Nel caso del miele potete anche decorarle con zuccherini o grandelle di zucchero. Che ve ne pare? Non si può fare Natale senza le carteddate della mamma! Se volete provare a cimentarvi vi dico solo che non ve ne pentirete. E’ una lavorazione un pò lunga e laboriosa ma ne vale proprio la pena. Qui mi aspetto un commento dalla mia amica Tamara e da altre eventuali amiche pugliesi che mi seguono. Come le fate voi le carteddate?
Terry, fai tantissimi complimenti alla tua mamma ! Sono delle piccole opere d’arte. Mi piacciono molto ma non le ho mai fatte. Mi ha sempre dissuaso ‘sta cosa del vino cotto. Tua sorella è stata troppo gentile a seguirla con la macchina fotografica
Vero, la mia famiglia è davvero eccezionale! Le ho riferito i vostri complimenti e ne è rimasta contenta. Grazie mille Cristina.
Ciao Terry! Ti ho trovato e ora non ti voglio perdere più! Ti metto subito nel blogroll.
Hai preso dalla mamma e si vede!!
E’ bravissima tua mamma, ha fatto un lavoro meraviglioso (apposta per il blog, fra l’altro) , tutto impastato a mano!
Ci vuole tanta manualità per fare questi dolci della tradizione…come vorrei assaggiare uno!!!
Complimenti a tua mamma e a te, cara Terry!
Un abbraccio, Any.
Ti ringrazio tanto cara Any, le riferirò anche i tuoi compliemnti 😉 Guarda che io ti conosco da tanto e ogni tanto commento anche nel tuo blog. L’importante è che sei arrivata, mi fa molto piacere che ti piaccia il mio blog. Un abbraccio anche a te
questi sì che sono veramente una bomba Terry!!! anche una bi nonna di ALe le faceva! che perfezione le vostre ragazzi!
Grazie Zuccherino, hai visto la mammetta che brava?
la mamma…. tale madre tale figlia…. ciao tesoro e ringrazia la mamma per questa ricetta super!
Sandra
Grazie mille Sandra, riferirò. Stamattina quando l’ho chiamata per dirle dei vostri commenti (lei non ha il pc) non ci credeva neanche! Un bacio
Ha ragione sandra…tale madre..tale figlia!!!
Davvero bravissime entrambe…mai assaggiati questi dolci e neppure mai fatti, anche se li ho visti spesso nei vari post…chissà che buone!!!!
Un abbraccio cara
monica
Sono buonissime Monica! Un dolce molto particolare, per me non è Natale senza le cartellate. Un grande abbraccione a te tesoro
…e un commento mio non te lo aspetti? :)))
Direi che manca un ingrediente essenziale….
Voi sapere quale?
ehehhehehe…vieni a sbirciare da me e lo scoprirai!
BaScioni 😉
No, non me lo aspettavo ma mi fa molto piacere! So che tu non passi spesso da me e quindi è una bella sorpresa. Ehh sai che ogni famiglia ha la sua ricetta segreta … nella tua c’è anche la cannella, che tra l’altro io adoro, ma questa è la ricetta della mia mamma. E le cartellate le fa solo e sempre lei in famiglia, non posso e non voglio toglierle questo piacere. Quando proverò a farle per conto mio (spero il pià tardi possibile, perchè vuol dire che lei non ci sarà più) proverò ad aggiungere anche la cannella. Grazie Zio, mi fa sempre tanto piacere quando mi lasci un commento. 😉
Non è la cannella…leggi meglio… E’ un ingrediente essenziale e neanche tanto segreto.. 😉
p.s. e poi non è vero che non passo da te, piuttosto è vero che commento poco :)))
BaSci e Auguri, ma tanto ci sentiamo prima, vero? 😉
Scusa, non lo sapevo che passavi spesso anche tu da me …. certo che anche un salutino potresti lasciarmelo :))
Tanti auguri anche a te e famiglia caro Zio 🙂
Hai ragione! Ma mi piace passare in segreto…. :)))
Auguroni anche a te! :))
cara Terry, che bellezza questi tuoi dolci.
io non li conoscevo, ma li ho scoperti cercando come poter utilizzare del mosto cotto che ho fatto a settembre…
anche se tu ora mi spiazzi pechè dici che si usa quello fatto con i fichi!!!
che lavoro di gran pazienza creare tuti quei “cestini” pizzicati.
brava, con le tue foto potrei farcela anche io….
ciao, e con l’occasione… BUON NATALE!
Grazie Eleonora, la ricetta è della mia famiglia, prima ancora che di mia nonna, della mia bis-nonna e il fatto del vin cotto, me l’avranno spiegato mille volte che “ci vuole quello di fichi perchè gli altri non si possono chiamare vin cotto” … che ti devo dire, io ne so quanto te ma se me lo dice la mamma ci devo credere. Se ci provi poi fammi sapere. Grazie e tanti auguri anche a te e alla tua famiglia.
Terry eccomi!!
perdonami! ma non riesco a trovare un po’ di tempo da dedicare al blog e alle amiche, mannaggia. Avevo letto il tuo post subito, ma non sono riuscita a passare prima.
allora, intanto, questo è un dolce tipico pugliese, o meglio, salentino, ed è buonissimo. Non c’è famiglia che a Natale non si dedichi a carteddhate (nel mio paese si chiamano “calangi”) e ai purceddhuzzi. Che, di solito, si confezionano insieme. E si condiscono con vincotto o più spesso, qui nel leccese, con miele e confettini, bucce d’arancia, mandorle o pinoli. Io nell’impasto metto anche cannella e succo d’arancia e mandarino. e poi il trucco è fare una sfoglia sottilissima, e pizzicare bene bene la rosellina. Che bello vederle gonfiarsi nell’olio bollente! fra l’altro, uso, per friggere, olio di semi e strutto. Comunque, davvero un dolce buonissimo vero? poi fatto dalla mamma ha un sapore in più, inimitabile.
Ti abbraccio cara, tantissimi asuguri!!! Ci vediamo l’anno prossimo!!
Lo so, lo so … lo immaginavo, tanto il post da qui non scappava mica, non preoccuparti.
Questo è un periodo incredibilmente impegnativo, per chi, come noi, ha la passione per la cucina. Si cerca di fare le cose che sappiamo fare meglio per i nostri cari e quindi tempo nisba 😉 Conosco anche la tua versione delle cartellate, hanno un altro sapore, sono molto sottili e friabili, diverse da queste della mia mamma. Buonissime entrambe le versioni però. Io sono una golosona 🙁
Ti abbraccio forte da stritolo e auguro anche a te buone feste tesoro.
ciao! ho seguito la tua ricetta alla lettera, perchè mia madre ricordava che quella di mia nonna fosse molto simile alla tua.
Ma ho avuto diversi problemi; se magari volessi aiutarmi ti lascio il link dei mie dubbi.
grazie! ciao!
Io ti avrei aiutata volentieri, peccato che ti sei arresa subito. A presto e auguri anche a te