Rusumada ovvero crema con vino Le ricette dimenticate

Rosumada o Rusumada. Sapete cos’é? E una bevanda (o se preferite una crema) antica della Lombardia. Sopratutto quando si era malati o giù di fisico, si usava preparare questa bevanda, andando direttamente nel pollaio a prendere un uovo fresco. Ho preparato questa ricetta per la rubrica #lericettedimenticate. Con solo tre ingredienti, uova, zucchero e vino rosso, dava una carica di energia e tonicità in un attimo.

Nel tempo poi il vino rosso veniva sostituito dal Marsala o da vino bianco, oppure ancora con del caffè. Io l’ho preparata utilizzando del Marsala. Ai bambini si usava prepararla anche con del latte fresco. Io ne ho sentito parlare per la prima volta, leggendo uno dei tanti libri di Sveva Casati Modigliani. E allora sono andata alla ricerca di notizie da lasciarvi.

La radice del nome deriva dal tuorlo (rosso-russ) dell’uovo: rùss d’oof o rùsùmm. Per i contadini andava bene in ogni stagione, dovendo affrontare il freddo e il lavoro nei campi. Ma la si preparava anche quando i bambini erano inappetenti o per gli ammalati.

Fate molta attenzione alla provenienza delle uova che userete. Essendo crudo, l’uovo deve essere freschissimo. Perciò, se non avete direttamente il pollaio, controllate la data e la provenienza delle uova.

Si prepara in poche mosse: si divide il tuorlo dall’albume. Per ogni tuorlo si aggiunge un cucchiaio di zucchero. Si sbattono prima gli albumi a neve, una volta si usava una forchetta e vai di braccia. Poi si sbatte bene anche il tuorlo con lo zucchero, fino a ottenere un composto bianco e spumoso. A questo punto si aggiunge il vino, un mezzo guscio per ogni uovo. Oppure del Marsala, del latte o del caffè a piacere.

Per ultimo si aggiungono gli albumi montati a neve, delicatamente, senza smontare il tutto. Si può servire così, oppure con dei biscottini come accompagnamento. Facile, no?

Buon inizio di settimana a tutti. Come state? Io sempre di corsa e piena di cose da fare. Come leggevo sul blog della mia amica Simona l’altro giorno, anche io non riesco a stare ferma e sono sempre in movimento. Se non ho impegni me li invento!

Anche se vi devo dire che più passano gli anni e più mi stanco facilmente. Comunque cerco di tenermi impegnata a fare cose che mi piacciono, come questo mio piccolo spazio, che cerco di alimentare e curare in maniera costante. Tanti sono i progetti legati al mio blog, come già vi parlavo negli articoli scorsi. Fin che mi diverto lo faccio con piacere e passione.

E voi, avete delle passioni, come passate il tempo libero, quando non lavorate? Raccontatemelo, se vi fa piacere. Buon lunedì a tutti e ci troviamo qui presto.

Print Friendly, PDF & Email

22 pensieri su “Rusumada ovvero crema con vino Le ricette dimenticate”

  1. Ma che buona questa rusumada e quanta te ne sei bevuta per essere così piena di voglia di fare? Me la preparerò anche io, chissà mai che mi faccia bene 😉 Un abbraccio

  2. Mai sentita nominare!! certo che deve essere una bella botta di energia. Mi ha fatto tornare in mente i racconti di mia nonna che diceva che la loro colazione era fatta da un uovo crudo sbattuto. Io credo che la proverei con il caffè.
    Sinceramente ne ho anche troppo poco di tempo libero, ne vorrei molto di più. Quasi quasi mi piacerebbe arrivare al punto da potermi lamentare di essere annoiata. Cosa che comunque non credo succederà mai perchè come te poi ho tante passioni. Mi piacerebbe avere più tempo per leggere

    1. E’ una antica ricetta lombarda, con questo progetto, sto scoprendo un sacco di piatti che avevo proprio cancellato dalla mente, ricordi di infanzia. Con il caffè, è sublime, somiglia molto alla crema del tiramisù. E’ questione di carattere, vedo mio marito che è molto statico, rispetto me. Non so come faccia a stare ore e ore sul divano! Ahahahh

  3. Ne ho sempre sentito parlare ma non l’ho mai assaggiata..adesso che ho più info e la ricetta perfetta, non mi resta che rimediare ^_^
    Buona settimana Terry..qui non c’è bisogno di inventarsi niente per passare il tempo…ci pensa il mio piccolo a riempirmi le giornate!!!! Anzi un po’ di riposo non guasterebbe…

  4. Ricordo la mia nonna che la preparava sbattendo con due forchette, mica l’aveva il frullino 😉
    Sono secoli che non la mangio. Bravissima, ottima proposta per le ricette dimenticate.
    Cosa faccio io? Nel tempo libero faccio delle passeggiate con la mia pelosetta.
    Adesso, purtroppo, rimaniamo fuori poco, fa troppo freddo, ma in primavera riprenderemo a stare al parco più tempo 🙂
    Un bacione

  5. Cara Terry, non conoscevo questa ricetta, mi hai molto incuriosita, deve essere molto corroborante! Negli ultimi anni non ho mai più avuto tanto tempo libero, tra i bambini e i loro mille impegni, il mio lavoro ecc.. adesso che molte attività sono sospese e lavoro in smart working sto cercando di dedicarmi di più al blog, la mia grande passione! Un bacio e a presto 🙂

  6. Io mai sentita ma adesso scrivo a Max e vediamo se la conosce!
    Quando ero piccola mamma me la faceva con le uova fresche di nonna ma ci metteva solo tuorlo e zucchero e per mia sorella aggiungeva il caffè. Questa è ancora più ricca e mi vien proprio voglia di assaggiarla cara Terry. Grazie!

    1. Esatto, la versione più conosciuta era solo con il tuorlo. Così come l’ho proposta era una ricetta antichissima, sai che una volta non si scartava niente. Ha una consistenza diversa, più areata. Grazie a te Mile, un bacio

  7. sai che mia mamma mi faceva una cremina simile da piccola? ovviamente non con il vino, ma con il latte, credo. mi piace molto questa versione da adulti un po’ alcolica, è davvero perfetta in queste giornate di freddo polare. buona giornata terry!

  8. Salvo per le chiare d’uovo aggiunte a neve, mi ricorda lo “zabaion” alla triestina ovvero tuorlo con zucchero sbattuto olio di gomto fno a che dventava spumoso e quasi bianco poi per gli adulti vai di vino o marsala o anche caffè, per i bambni cioccolata o anche così con l’aggiunta di latte per renderla bevibile. S diceva …tira su !! ovvero ti dava energie sempre. Ottima questa versione da provare. Buona settimana.

    1. Esatto, la versione più conosciuta era come dici tu. Questa è appunto una ricetta dimenticata, ancora più antica e la preparavano i contadini, quando dovevano stare tutto il giorno sui campi a lavorare, fino a sera. Grazie Edvige, buona settimana anche a te

  9. Non l’avevo mai sentita ma sembra molto simile allo zabaione o sbaglio? Io da bambina ricordo l’uovo fresco (solo tuorlo) di nonna sbattuto con lo zucchero e, rare volte, un cucchiaino di caffè (ero ancora troppo piccola per esser di routine) 😋 Con il vino ho un pessimo rapporto ma la versione al caffè mi ispira proprio. Un bacio tesoro, buon fine settimana 😘

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.